lunedì 4 ottobre 2010

La mia Piazza di Salamanca

José Ramon Arana è l'autore di questa poesia che ha scritto l'estate scorsa durante un corso di italiano a Bergamo. Leggetela, poi chiudete gli occhi e sognate...

La mia Piazza di Salamanca



Chi ha pensato a me quando ti ha fatto, Piazza di Salamanca?
Chi ha detto ai tuoi balconi: “parlate con lui”?
Quando ti passeggio, le finestre chiacchierano con me
come mia madre e i miei fratelli alla colazione:
il giorno è bello, la giornata sarà più bella ancora,
né il freddo né il caldo toglieranno il sorriso dalla mia faccia.
Seduto sotto i tuoi portici con i miei amici,
bevo birra, guardo la ragazza piacevole,
e los tunos suonano la loro chitarra cantando la serenata
a una ragazza che potrebbe essere la mia ragazza.
Si sente amata: “sono bellissima, non lo sono, ma più bella della donna più bella”.
Le finestre sorridono dal piacere e i balconi mi parlano di lei, mi parlano di me.

Piazza di Salamanca, piazza dei miei amori,
i tuoi rumori sono le mie parole della bella giornata.
Tu sei signora e ci innalzi alla dignità.
Chi ti ha modellato maestra degli uomini,
di tutti noi che passeggiamo i tuoi balconi,
parlando e sorridendo,
come parlano e sorridono l’aquila e la colomba quando volano sopra i nostri tetti,
regine e amiche, parole e parole,
chi ti ha modellato come parole di dignità e d’amore?

Adesso a Bergamo, siccome non ti tengo,
le tue strade mi portano l’aria dei saggi,
dove l’ amore è cresciuto alla mattina,
dolce e piacevole,
nel cuore parlato della mia ragazza.

Piazza di Salamanca. Piazza di Salamanca.