mercoledì 27 febbraio 2013

Io non mi sento italiano

Poco tempo fa si parlava su questo blog di Giorgio Gaber, il cantautore milanese scomparso dieci anni fa, che nello scoramento per l'andazzo politico e sociale, cantava Io non mi sento italiano. Chissà quanta gente ha rinnovato, dopo aver preso atto dei risultati delle elezioni politiche, questo sentimento? Il malcontento generale si manifesta con il voto al movimento a cinque stelle, che raccoglie un 30 % di ex votanti Pdl e un 22% di ex votanti Pd, come pure una fetta del movimento contro il treno ad alta velocità della Val di Susa, uno dei movimenti sociali più imponenti degli ultimi anni. Ma perché questo spauracchio dell'ingovernabilità? Perché il 75 % del popolo italiano continua a votare, nonostante il panorama politico sembri non offrire alternative convincenti per molta gente? Siamo davvero sull'orlo del baratro, o esistono spiragli che ci lasciano intuire altre forme di organizzazione? Come si vede dal di fuori il Belpaese?

lunedì 18 febbraio 2013

LE CITTÀ LETTERARIE

VINCENZO CONSOLO e la Sicilia Un anno fa, il 21 gennaio del 2012 morì lo scrittore siciliano Vincenzo Consolo. In Italia, e qui in Spagna si continua a ricordare la data della sua scomparsa fra gli ambienti letterari e tra il mondo dell’italianistica. Anche noi, dal blog del dipartimento di italiano dell’EOI di Bilbao, a febbraio, mese in cui l’autore avrebbe festeggiato il suo 80 compleanno il prossimo 18 febbraio, abbiamo voluto rendere il nostro piccolo omaggio ad uno dei più notevoli scrittori degli ultimi decenni raccontandovi un po' su di lui e la sua Sicilia . Consolo, nativo di Sant’Agata di Militello (Messina), ebbe sempre un legame profondo con la sua isola e la sua storia. La Sicilia è ed è stata sempre al centro di tutta la sua opera narrativa: “Tutti i miei libri in effetti ne fanno uno. Un libro sulla Sicilia che tocca i punti dolenti del passato e del presente e che viene ad articolarsi come la storia di una continua sconfitta della ragione” affermava Vincenzo Consolo, riprendendo una riflessione di Leonardo Sciascia, un altro scrittore siciliano che alla Sicilia aveva pure dedicato un appassionato interesse. Nella narrativa di Consolo si trova una pluralità di temi: ad esempio, il ruolo dell’intellettuale nella società, il rapporto fra scrittura e storia e fra cultura e potere, la non facile coesistenza di passione e ragione ecc. Non è facile leggere Consolo perché la sua è una prosa barocca, come quella di Gadda, uno dei suoi modelli. Ma se agli alunni di livello avanzato interessa trovare le eleganze dell’italiano letterario, arcaismi, tecnicismi e sicilianismi, oppure siete interessati a conoscere un po’ di più sulla storia dell’Italia ai tempi di Garibaldi, vi invitiamo a leggere Il sorriso dell’ignoto marinaio, romanzo singolare pubblicato nel 1976 che troverete in biblioteca, un’ opera ambientata nella Sicilia dei tempi della spedizione dei Mille. L’opera deve il titolo all’enigmatico Ritratto di ignoto, dipinto da Antonello da Messina nel XV secolo. È stata considerata dalla critica come Il Gattopardo di sinistra per le somiglianze fra il principe di Salina, protagonista del Gattopardo, e il barone di Mandralisca, personaggio principale dell’opera di Consolo. Trent’anni dopo la pubblicazione del romanzo, nel 2006, Consolo si domandava: “Ma è dell’Isola, della Sicilia che dice il Ritratto di Antonello o dice del degradato Paese che è l’Italia, dice di questo nostro mondo di oggi?”. Bella riflessione! E se preferite leggere Le pietre di Pantalica (1988), una raccolta di racconti-testimonianze, opera testimone del tragico precipitare della Sicilia nel disordine e nella corruzione, ce l’avete pure in dipartimento. Ma anche la Sicilia è presente in altre sue opere: nel breve romanzo La ferita dell’aprile (1963). Lì lo sfondo sono le lotte politiche del secondo dopoguerra; in Lunaria (1985), un testo dialogato sullo sfondo di una Sicilia settecentesca rielaborata attraverso il mito della caduta della luna; nel romanzo Retablo (1987) i protagonisti sono un pittore milanese in viaggio attraverso l’isola e un frate siciliano. L’isola di Consolo è presente pure in Lo spasimo di Palermo, romanzo in cui lo scrittore Gioacchino Martinez ricorda la sua infanza in Sicilia. Con Vincenzo Consolo e la sua Sicilia, iniziamo una nuova sezione del blog “Le città letterarie” in cui vi inviteremo ad avvicinarvi alla letteratura italiana attraverso gli autori e i rapporti con una geografia della letteratura presente nelle loro opere. Buona lettura! Di seguito elenchiamo una serie di links e informazioni varie per approfondire la conoscenza di questo scrittore e del suo mondo. L’isola in me, DVD di Ludovica Tortora di Fulvio con la voce di V.Consolo, Il caffé dell'arte, Vincenzo Consolo Sicilia orientale, intervista a Vincenzo Consolo 2003, Vincenzo Consolo, il cantore della lingua impraticabile, Mio padre, la guerra, Mussolini, Vincenzo Consolo legge l'addio a Milano, Vittorio de Seta e Vincenzo Consolo, I ricordi nella e della sua città di origine, Eoilie, scia di Ulisse, Lettura di Retablo, Concerto protesta, Wilfing architettura

venerdì 8 febbraio 2013

Vita da fan

Leire del gruppo B1.2, ci ha inviato la sua appassionata collaborazione in quanto fan acerrima di una nota cantante italiana. Sentite un po' quel che ci racconta. Sono passati più di 17 anni anni dalla prima volta che sentii, per caso, una canzone di Laura Pausini alla radio. Chiesi a mia madre chi era quella cantante che cantava "Marco se ha marchado para no volver..." e in quel momento iniziò un percorso nuovo nella mia vita, una passione che mi ha regalato tanta gioia e momenti indimenticabili. in quei lontani primi anni '90 ancora non esistevano i CD, c'erano quelle cassette (ancora ne ho alcune in giro per casa, sopratutto quelle di Laura) e pochi giorni dopo aver sentito quella canzone alla radio andai a comprare la mia prima cassetta, quella a cui ci tengo di più. Così è iniziato tutto, nella maniera più semplice e da allora non ho mai smesso di sentirla e così lei è diventata la colonna sonora della mia vita.
Sono cresciuta con le sue canzoni. La sua musica mi ha accompagnata durante i periodi più difficili della mia vita, ma anche quelli più felici. Con le sue parole riesce a trasmettermi emozioni come poche persone sanno farlo. Non è mica facile descrivere quelle emozioni che si provano quando la ascolto a casa, ai concerti,... ma sono emozioni che mi rendono felici ed è quello che importa. Ho avuto la fortuna di conoscere Laura, sia incontrandola faccia a faccia oppure parlando con lei sul sito ufficiale. Tutte le volte che l'ho incontrata quello che mi ha colpito di più è stato la sua dolcezza, la sua disponibilità con i fans e la sua umiltà. Stando con lei ci da l'opportunità di conoscerla ancora di più, e pure lei vuole conoscerci, sapere chi siamo. È magnifico il rapporto tra Laura e noi, un rapporto vicino, che pure quando ha preso una pausa di due anni, ci ha parlato quasi quotidianamente e poi te ne rendi conto che tutti i sacrifici fatti valgono la pena. Ormai sono passati tanti anni e ancora questa passione c'è dentro di me. La cosa più bella di essere una fan? Conoscere delle persone MERAVIGLIOSE, eh si, lo scrivo in maiuscolo. Sono persone con cui ho stretto una bella amicizia e se non fosse per loro non avrei il coraggio di continuare a realizzare i miei sogni. Eh si, i sogni si avverano se non smetti mai di crederci, ed ecco la mia prova. Proprio una di quelle persone che ho conosciuto grazie a Laura mi disse quando il 2012 stava per finire "Penso a tutti i momenti vissuti in quest'anno e devo ammettere che mi piace essere fan", infatti, senz'ombra di dubbio sono le parole giuste". E voi, di chi siete fan? Credete come Leire che i sogni si avverano nella misura in cui ci crediamo con convinzione?