lunedì 20 maggio 2013

IL LEGAME TRA L’EUSKERA E L’ITALIANO

Continuiamo l'approfondita ricerca svolta da studenti e studentesse del gruppo C1, in questo caso più prettamente linguistica.

Che relazioni ci sono state tra l’Italia ed il popolo preindoeuropeo le cui origini sono le più ricercate? Quanti studiosi italiani si sono spinti più in là delle Alpi per arrivare vicino ai Pirenei e penetrare nell’intimità di questo popolo fino a raggiungerne l’anima, la lingua, pronunciando alcune parole basche che hanno il sapore del mistero linguistico europeo?

In effetti l’euskera, como l’etrusco o il sumero ed altre lingue attirano tuttora l’interesse di molti studiosi in quanto potrebbero dirci qualcosa di più sulla preistoria linguistica.

Tra gli studi svolti nel comparare l’euskera al latino, ne troviamo parecchi nel XVIII secolo. In questo senso, spicca il nome di un gesuita spagnolo che visse in Italia, Hervás y Panduro (1735-1809). Questi prende in prestito da Larramendi l’idea che il latino abbia molti elementi provenienti dall’euskera e sostiene che i frequenti latinismi siano quindi elementi antichi del vascuence che si sono conservati in latino. Hervás attribuisce la maggior somiglianza dello spagnolo all’italiano e la maggiore differenziazione dal francese semplicemente al fatto che le due penisole ebbero un sostrato cantabrico uguale, ovvero basco, mentre il sostrato della Francia fu il galico.

Tra coloro che supposero un contatto italo-basco ricordiamo anche Masdeu (1744-1817) che discute con alcuni italiani sostenendo che i baschi furono gli etruschi che parlarono latino, e Antonio Moguel (1745-1804) che, avvalendosi della conoscenza dell’euskera, esamina il tema della toponimia in Italia, trovando nomi baschi in tutta la penisola.

Inoltre, uno studio più recente di Mary C. Iribarren (2010) mostra come parole di tipologia basca sono presenti in Italia, soprattutto nelle parlate del sud e più in particolare nei dialetti calabrese e napolitano.

La fusione di culture in questi settori ostacola accurate connessioni dirette o indirette però si può concludere che le parole con terminazione –rr + vocale hanno, molto probabilmente, una radice basca e sembra legittimo ammettere la possibilità di un successivo tipo di influenza della lingua basca sullo sviluppo della suffissazione con –rr + vocale.
 

Comunque, sono sempre ipotesi o studi antichi e non abbiamo la certezza che siano veri e dimostrabili. O può sembrare che ci siano forzature audaci e che questi paragoni non siano del tutto affidabili oggigiorno.
Grazie a queste interessantissime informazioni, vien davvero voglia di continuare la ricerca e scoprirne di più. Non esitate a mandarci altre notizie in merito.