Che relazioni ci sono state tra
l’Italia ed il popolo preindoeuropeo le cui origini sono le più ricercate?
Quanti studiosi italiani si sono spinti più in là delle Alpi per arrivare
vicino ai Pirenei e penetrare nell’intimità di questo popolo fino a
raggiungerne l’anima, la lingua, pronunciando alcune parole basche che hanno il
sapore del mistero linguistico europeo?
In effetti l’euskera, como
l’etrusco o il sumero ed altre lingue attirano tuttora l’interesse di molti studiosi
in quanto potrebbero dirci qualcosa di più sulla preistoria linguistica.
Tra gli studi svolti
nel comparare l’euskera al latino, ne troviamo parecchi nel XVIII secolo. In
questo senso, spicca il nome di un gesuita spagnolo che visse in Italia, Hervás
y Panduro (1735-1809). Questi prende in prestito da Larramendi l’idea che il
latino abbia molti elementi provenienti dall’euskera e sostiene che i frequenti
latinismi siano quindi elementi antichi del vascuence
che si sono conservati in latino. Hervás attribuisce la maggior somiglianza
dello spagnolo all’italiano e la maggiore differenziazione dal francese
semplicemente al fatto che le due penisole ebbero un sostrato cantabrico
uguale, ovvero basco, mentre il sostrato della Francia fu il galico.
Tra coloro che supposero un
contatto italo-basco ricordiamo anche Masdeu (1744-1817) che discute con alcuni
italiani sostenendo che i baschi furono gli etruschi che parlarono latino, e Antonio
Moguel (1745-1804) che, avvalendosi della conoscenza dell’euskera, esamina il
tema della toponimia in Italia, trovando nomi baschi in tutta la penisola.
Inoltre, uno studio più recente di
Mary C. Iribarren (2010) mostra
come parole di tipologia basca sono presenti in Italia, soprattutto nelle
parlate del sud e più in particolare nei dialetti calabrese e napolitano.
La fusione di culture in questi settori ostacola accurate connessioni
dirette o indirette però si può concludere che le parole con
terminazione –rr + vocale hanno, molto probabilmente, una radice
basca e sembra legittimo ammettere
la possibilità di un successivo tipo
di influenza della lingua basca
sullo sviluppo della suffissazione con –rr + vocale.
Comunque, sono sempre ipotesi o
studi antichi e non abbiamo la certezza che siano veri e dimostrabili. O può
sembrare che ci siano forzature audaci e che questi paragoni non siano del
tutto affidabili oggigiorno.
Grazie a queste interessantissime informazioni, vien davvero voglia di continuare la ricerca e scoprirne di più. Non esitate a mandarci altre notizie in merito.