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mercoledì 22 febbraio 2012
La poesia del quotidiano
Ci sono occasioni in cui la poesia riesce a parlare a tutti coloro che le si accostano, affondando con grazia limpida ed accessibile, con acuta e sofferente determinazione, nelle ordinarie eppure particolarissime manifestazioni della vita di tutti i giorni. Si pubblicano oggi in Italia ancora raccolte di versi, che dovrebbero leggere tutti coloro che sostengono che la poesia, per statuto o per intima e ormai irreversibile aberrazione, debba per forza mostrarsi come un percorso irto di difficoltà, linguaggio criptico e in parte inaccessibile: codice per iniziati insomma, che si consuma nell'ambito costretto di un circolo di affiliati che finiscono per scambiarsi messaggi tra di loro.
Eppure cerchiamo, a volte disperatamente, la poesia del quotidiano, senza riuscire a vederla. Per questo abbiamo invitato la poetessa Elisa Biagini, perché ci dia alcune tracce guida per questa ricerca.
Non perdete l'occasione di conoscerla e partecipate all'incontro di mercoledì prossimo, 29 febbraio, presso la EOI di Bilbao.
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A mio parere talvolta non troviamo le parole adatte per comunicare le nostre sensazioni neanche le nostre emozioni. Di solito proviamo sentimenti che non riusciamo a esprimere attraverso un pensiero razionale. Sia per la loro complessità, sia per la loro semplicità non capiamo questi sentimenti con la ragione, eppure ci colpiscono e non vogliamo che svaniscono all'improvviso. L'uomo è riuscito a forzare l'uso convenzionale delle parole, delle frasi, insomma del linguaggio, nel tentativo di riuscire a esprimere quello che sente in modo limpido, denso, penetrante, in modo che i nostri sensi fremano di passione. Ecco, così nasce la poesia!!! Secondo me la poesia è una foglia, un fiore, una strada, un albero, una pietra... certo non conosce i limiti ed è tutto quello che abbiamo intorno a noi! È l'arte di fermare nel tempo qualcosa che all'anima sta un po' stretto.
RispondiEliminaSenz'altro mercoledì prossimo parteciperò all'incontro dove Elsa Biagini ci aiuterà a scoprire alcune tracce guida pr trovare la poesia del quotidiano. Mica facile! Applaudirò questa poetessa capace di manipolare il linguaggio allo scopo di farci sentire vivi e parte del mondo in cui viviamo.
Bellissima l'immagine di quel qualcosa che sta stretto dentro all'anima. Grazie Arantza per i tuoi numerosi contributi al nostro blog.
RispondiEliminaCi saro anch'io. Non posso lasciare perdere la oportunità che mi offre l'scuola e in particolare il bravissimo dipartamento d'italiano de sentire una poetessa italiana.Son sicura che sarà assai interessante. Secondo mè nella poesia si puo esprimere delle emozione..dei sentimenti..di quello che abbiamo nel più profondo di noi stesso e che avolte non troviamo il modo di buttarlo fuora. Io direi che la poesia è il lenguaggio del anima. E del anima facciamo fatica a partarese. Aspetto il giorno del appuntamento con Elisa Biagini con tutta la mia illusione. Son sicura sará una bellisima esperienza.
RispondiEliminaScustemi...voleva dire che del anima facciamo fatica a PARLARE
RispondiEliminaSì, credo proprio che Mari abbia ragione...non si possono sprecare opportunità come questa! La poesia per me è sempre stata qualcosa di strano: non la leggo, non ho l'abitudine di comprare volumi di poesia, quando ci provo non la capisco, mi sembra lontana. Poi invece capita che incontro una persona a cui piace molto un certo poeta, o una certa poesia e che me ne parla con passione e...e allora me ne innamoro anch'io. E scopro che quelle poche parole accostate tra loro come io non avrei mai pensato raccontano indiscutibilmente un pezzo di me, della mia storia, della mia anima.
RispondiEliminaAnche io aspetto questo incontro con un'attesa felice...a mercoledì!
Io di poesie italiane ne conosco solo una: "L'infinito" di Giacomo Leopardi. É un classico della poesia italiana che vi raccomando. A me da tranquillitá leggere questa poesia. Cercatela
RispondiEliminaPoesia... non ci ho mai capito niente...
RispondiEliminaMa c'è una canzone chiamata "nei giardini che nessuno sa" di Renato Zero e cantata anche da Laura Pausini. É una canzone dedicata ai diversi, agli inabili, agli anziani, agli emarginati, ai dimenticati in case di cura o cliniche... è abbastanza poetica.
Conoscete la canzone?
Comunque qui vi lascio i link dove potete ascoltarla:
Renato Zero:
http://www.youtube.com/watch?v=7lcqEPQf6Ks
Laura Pausini:
http://www.youtube.com/watch?v=IA_0a7BRLcw
"Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi, l'energia, l'allegria per strapparti ancora sorrisi"
Grazie Leire, bella condivisione! Io credo che poesia non siano solo parole in versi, ma tutto ciò che è in grado di aprire orizzonti che non conoscevamo con poco. Spesso ho trovato poesie nelle canzoni, soprattutto in quelle di Fabrizio De André. De "L'Infinito" invece conservo più che altro un divertentissimo ricordo: il gruppo teatrale della mia scuola ne fece la parodia modificando i versi con cose da mangiare, per cui alla fine risultava un fantastico inno al cibo! Ricordo che finiva: e il navigar m'è dolce in questa salsa...
RispondiEliminaGrazie Leire la canzone é bellissima e ho ancora la pelle d'occa. Allá fine diventeremo tutti fans della Pausini. Ancora mille grazie
RispondiEliminaQuanto Sono belle le canzoni di Fabrizio De Andre. Per me la piu poética e “La canzone di Marinella“ ma c'e ne Sono tante che é impossibile dire qual'é la piú bella. E non ricordi quella parodia di "L'infinito"? Peccato! Sarebbe un'occasione per fare una bella risata a lezione!!!
RispondiEliminaGià...posso chiedere a una mia ex compagna di classe, ma dubito che se la ricordi...non sembra ma anche io ho la mia età...
RispondiEliminaCerto che ci voleva proprio la poesia per stimolare il desiderio di condividere i nostri pensieri sul blog.
RispondiEliminaBenvenga la poesia! E spero saremo in molte a dare il benvenuto alla poetessa Elisa Biagini.
Ciao a tutti! la conferenza mi ha colpito molto! Per la prima volta ho potuto intravedere la poesia! Mi ha permesso di avere un'altra prospettiva, più essenziale.
RispondiEliminaCoraggio con le conference, sono interessantissime! millegrazie al dpto. Baci Judith
È vero che dalla mia giovinezza mi sono sentita attratta dalla poesia, difatti uno dei miei libri preferiti è stato e sarà sempre "Venti poesie d'amore e una canzone disperata" scritto da Pablo Neruda, tuttavia ieri, verso le sei della sera, la poetessa Elisa Biagini, mi ha fatto pensare alla poesia in un modo diverso da prima. Le sue parole insieme alle particelle di aria che galleggiavano sullo spazio, odoravano di sensibilità, di emozione, insomma di vita. Questa donna che cerca di trascinare l'arte della poesia in contesti imprevisti e riesce a portarla al di là delle pagine dei libri e che parla con voce dolce ed a sua volta decisa, mi ha colpita molto e mi ha fatto capire meglio il meraviglioso mondo dei versi.
RispondiEliminaDalle sue parole ho capito che la distanza è importante all'ora di avere una migliore visione delle nostre storie "non si può lavorare con materiale caldo, bisogna raffreddarlo", ho anche trovato la chiave d'accesso per entrare "nel suo bosco" cioè nella sua opera: Il bosco non è fuori ma dentro il nostro corpo, a mio parere pezzo fondamentale per sentire la poesia, ma soprattutto ieri sono riuscita a capire che attraverso il suo linguaggio asciutto, privo di molti aggettivi, questa lavoratrice delle parole è capace di scoprire la realtà quotidiana e guardarla con occhi diversi, essendo allo stesso tempo una scrittrice molto impegnata. Importantissima la responsabilità, la responsabilità delle parole, fare riflettere il lettore, non consolarlo e valutare le parole come gesto politico.
Ringrazio il Dipartimento di italiano per sostenere la scrittura, mi sento davvero fortunata di poter contare su di voi, e ringrazio Elisa per condividere con noi i suoi sentimenti e la sua sapienza. Grazie tante!!!
La conferenza di ieri è stata davvero bellissima, Elisa si è dimostrata un'eccellente oratrice olte che una fantastica poetessa!
RispondiEliminaEd è bello pensare che la poesia torni a invadere le piazze e le strade di ogni città, le vite e i sogni (ricordate le federe che raccontavano in forma poetica le storie degli inquilini del palazzo?) di ognuno i noi. Ci hanno abituato a vivere lontani dalla poesia, a considerarla cosa da geni o al massimo persone morte da almeno un secolo. Eppure la poesia è sempre esistita, i poemi omerici, gli haiku giapponesi...ha sempre accompagnato la vita dell'uomo. E nelle cose più semplici, più quotidiane. La poesia è un linguaggio, anzi, una lingua. Come le lingue si impara usarla, a leggerla, a capirla, ad ascoltarla, a scriverla. Non è un pacchetto preconfezionato che si trova nelle librerie-supermercato, è una ricerca di sé nelle parole dell'altro, dell'altro dentro di noi, una ricerca il cui esito non è mai scontato.
osservazione il testo iniziale è stato copiato da questo sito http://www.giudiziouniversale.it/articolo/libri/la-poesia-del-quotidiano
RispondiEliminaCi sono occasioni in cui la poesia riesce a parlare a tutti coloro che le si accostano, affondando con grazia limpida ed accessibile, con acuta e sofferente determinazione, nelle ordinarie eppure particolarissime manifestazioni della vita di tutti i giorni. Si pubblicano oggi in Italia ancora raccolte di versi, che dovrebbero leggere tutti coloro che sostengono che la poesia, per statuto o per intima e ormai irreversibile aberrazione, debba per forza mostrarsi come un percorso irto di difficoltà, linguaggio criptico e in parte inaccessibile: codice per iniziati insomma, che si consuma nell'ambito costretto di un circolo di affiliati che finiscono per scambiarsi messaggi tra di loro.
Che dire? Chi ha copiato?