giovedì 15 novembre 2012

La mafia a tavola.

Il ristorante italiano LA MAFIA se sienta en la mesa, apre i battenti nel 2000 e, a partire dal 2002 vengono disseminati nella Penisola Iberica diversi altri ristoranti che, oggi, costituiscono una catena presente anche a Bilbao. Sarà pure una proposta innovativa del modo di intendere la cucina, come si legge nella pagina web della franchising, ma c'è chi si sente ferito, offeso o, in qualche modo vilipeso per la scelta, secondo alcune persone, poco felice del nome. "Le farò un'offerta che non potrà rifiutare" dichiarava Don Vito Corleone, nel film Il Padrino. Dobbiamo forse considerare il nome di questi ristoranti un omaggio alla trilogia di Martin Scorsese a distanza di quarant'anni dalla sua uscita nelle sale di tutto il mondo? E quale sarebbe l'offerta che non si può rifiutare? Per chi la Mafia l'ha vissuta da vicino, o magari l'ha sofferta sulla propria pelle, il boccone da trangugiare è davvero troppo amaro. Ma anche per chi conosce le connivenze ormai storiche e, purtroppo immutate, tra mafia e politica sarebbe difficile godersi un piatto al tavolo di un ristorante dal nome così inquietante, che ricorda troppi momenti tragici della storia italiana, come si può apprezzare dallo spezzone del video Collusioni tra mafia e politica. Comunque, oltre ad aspetti drammatici, l'argomento offre un sacco di spunti, persino linguistici, come si può ben vedere dal lessico proprio della mafia poi divulgatosi anche nella lingua comune. Sapreste spiegare ad esempio il significato dell'espressione "pezzo da novanta"? E per sdrammatizzare, godetevi uno spezzone del film di e con Benigni, Jonny Stecchino.
Dopo di che, se siete già state/i in uno di questi ristoranti o avete un tavolo prenotato per il prossimo fine settimana, fateci pervenire la vostra opinione. Siamo curiose/i di conoscere l'atmosfera che si respira.


17 commenti:

  1. Forse sarebbe un´ottima idea fare una cena tutti insieme e probare questo nuovo ristorante!!!
    Sul tema della visita al museo, farò lo scritto e dopo te lo posso inviare al e-mail!

    Un saluto

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    1. Grazie mille Aida per il tuo interessamento. Speriamo in bene.

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  2. Molto "divertente" il nome di questo franchising pseudoitaliano... veramente una trovata molto "ingegnosa"! E se si tratta di sdrammatizzare, come sicuramente ci diranno i luminari del marketing che hanno partorito questa schifosa scemenza, ve ne propongo altre veramente geniali: Ristorante "Auschwitz", cucina a tutto gas, oppure "Desaparecido's", specialità cilene e argentine, oppure "El Zulo", ETA te ata a la mesa... e così via. Cosa ne pensate? Una ficata, vero?
    Sará che ho perso il senso dell'umorismo (questo non è neanche umorismo nero, molto più raffinato di questa stupidaggine), ma non ho nessuna intenzione di mettere piede in un antro del genere.
    Dovete vedere la web: nell'area giochi per bambini c'è un ritrato di Vito "Brando" Corleone che tiene d'occhio i bimbi. Alucinante! http://www.lamafia.es/noticias/la-mafia-se-sienta-a-la-mesa-conquista-a-esos-locos-bajitos/2011

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    1. I paralleli che proponi direi che sono davvero efficaci. Grazie Alvaro per il tuo contributo.

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  3. Sono d'accordo con Alvaro. Da italiana, e italiana del sud, non posso he sentirmi offesa. Provengo da una terra dove le organizzazioni criminali hanno mietuto migliaia di vittime, hanno avvelenato i territori, i rapporti tra le persone, la speranza in futuri migliori. Probabilmente chi ha avuto la pensata di chiamare così questo ristorante non pensava certo a Falcone e Borsellino, fatti saltare in aria nel '92, o ai feroci Totò Riina e Provenzano, o a Giancarlo Siani, giornalista napoletano massacrato a colpi di pistola a 25 anni, ai bambini sciolti nell'acido solo perché erano parenti di un pentito, a tutte le vittime, innocenti o no, della mafia, della camorra e della 'ndrangheta. Pensavano a Marlon Brando e a Al Pacino. E allora chiamatelo El padrino se sienta a la mesa, sto benedetto ristorante. Perché con la mafia non si scherza, non si deve scherzare. Sono del parere che della mafia si può ridere, ma mai mai mai trattarla con leggerezza, come se fosse una fenomeno da emigranti italoamericani con colonna sonora in sottofondo.

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  4. Secondo me coloro che hanno avuto la meravigliosa idea di aprire una catena di ristoranti con questo nome, hanno pensato solo al denaro facile in breve tempo, cioè a sfruttare la parola mafia, se questo è possibile, mica hanno pensato alla sensazione di dispiacere che avrebbe portato a un sacco di persone il fatto di vedere questa parola scritta all'entrata dei loro ristorantini. Tuttavia avrebbero dovuto sapere che chi si oppone alle organizzazioni criminali anche all'estero, è la parte più sana e onesta della società, ma soprattutto avrebbero dovuto sapere che in Italia, ci sono molte persone che vogliono combattere quotidianamente le organizzazioni criminali, soltanto facendo bene il suo mestiere perché una delle cose che la mafia teme di più è l'agire dagli uomini con dignità. "El padrino se sienta en la mesa" sarebbe stato più azzeccato.

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  5. Cosa non si fa oggigiorno per attrarre l’attenzione! Che aberrazione! Quanta frivolezza! Chiediamo a Giovanni Tizian se andrebbe a mangiare in questo ristorante!
    Per chi non lo sapesse, Tizian è un giornalista calabrese di 29 anni, emigrato a 12 anni con tutta la famiglia in Emilia Romagna. Laureato in criminologia presso l’Università di Bologna, ha iniziato a scrivere per la Gazzetta di Modena nel 2006 e per la quale si è occupato di infiltrazioni mafiose, conducendo numerose inchieste giornalistiche sul clan dei Casalesi. Oggi scrive per i giornali del gruppo l’Espresso. Nel 1989 suo padre venne ucciso dalla mafia (non si sono mai scoperti i colpevoli) e da qualche mese è costretto a vivere sotto scorta perché ha iniziato a “dar fastidio”. È l’autore di un libro uscito un anno fa intitolato “Gotica. ‘Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea”. Si tratta di un testo sulla criminalità organizzata laddove per tanto tempo si è teso a non vederla: al nord.
    È partita dall’11 gennaio 2012 la campagna “Io mi chiamo Giovanni Tizian”. Vi invito visionarla. Questo è il link: http://www.iomichiamogiovannitizian.org/la-campagna/
    Marta

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    1. Devo dire che gli studenti hanno apprezzato il contenuto del link che suggerisci.
      Grazie mille per il tuo contributo!

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  6. "Sono un artista e odio gli stereotipi: i mafiosi con coppola e lupara, il mito del boss e l’onore da lavare con il sangue. Io invece ho tante storie di resistenza quotidiana da raccontare, perché bisogna creare finalmente un immaginario antimafia."
    Comunque, "La mafia se sienta a la mesa" è anche un libro, è probabile che l'idea venga da lì, date un'occhiata:
    http://laantiguabiblos.blogspot.com.es/2012/06/la-mafia-se-sienta-la-mesa-jacques.html

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  7. Può darsi sia proprio come tu dici. E involontariamente hai anche dato risposta all'invito di scoprire perché si dice "un pezzo da novanta".
    Grazie per il tuo contributo!

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  8. Aprire un ristorante sullo sfondo tematico della Mafia è una maniera di rendere banale una associazione criminale che ha ucciso centinaia di mille di persone e di farla più umana è perciò accettabile. Quando si tratta della Mafia, non si può rimanere neutrale: si è a favore o contro. Io ne sono contro.

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  9. Mettere questo nome a una catena di ristoranti è troppo polemico, anche se è vero che come strategia di marketing sicuramente andrà abbastanza bene. Credo che per la gente non italiana, la parola "mafia" si associa con film come "Il padrino" e con attori italo-americani. Ma per gli italiani la mafie è sinonimo di morte, estorsione, traffico di droga, etc.
    Comunque ritengo che per una persona che ha vissuto i problemi che crea la mafia, sia normale sentirsi offesa con il nome di questo ristorante. Ma come la maggioranza dei clienti non saranno italiani, il ristorante avrà successo perché la gente andrà a mangiare senza prendere in considerazione problemi etici.

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  10. Quando ho visto il ristorante La Mafia a Bilbao, la prima cosa que mi ha interessata è stata quella di dare una occhiatta al menu. Tra le cucine regionali dell´Italia, quella siciliana è la mia preferita quindi l´opportunità di trovare un posto qui a Bilbao dove si possa assaggiare la pasta con le sarde o un gelato al pistacchio di Bronte mi ha incuriosito tanto. Purtroppo qui non si trovano con facilità posti per godere i veri sapori delle cucine straniere, dunque dopo aver guardato bene il menu, ho riflettuto sull nome di questo ristorante e non sono riuscita a capire chi ha pensato di dare un nome così schifoso a un ristorante interessante.
    Mi sembra una vera pazzia dare il nome di una organizzazione criminale a un luogo aperto al pubblico e questa è la ragione per cui non andreii mai lì a prendere il buuon cibo siciliano.

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  11. Se il nome del ristorante è stato pensato per attrarre l'attenzione dei commensali mi sembra un "gioco" triste. Preferisco pensare che la idea di utilizzare questo nome è venuta dal cinema e non dalla mafia reale. Facciamo finta che la mafia sia una organizzazione inventata dai registi per far diventare i film più interesanti; in quel caso non andrebbe male aprire un ristorante con un nome che ci invita a cenare accanto ai mafiosi più famosi. Ma sfortunatamente la realtá è un'altra... La mafia esiste, è esistita ed esistirà per almeno alcuni anni in più.
    Usare la sofferenza di tante vittime come pubblicità mi toglie l'appetito. Preferirei mangiare in un ristorante chiamato "I comici si siedono a tavola".

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  12. Chissà che qualcuno vincolato più o meno direttamente a questa catena di ristoranti non legga tutti i vostri interessantissimi commenti e non suggerisca di modificare lo sfortunato nome.

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  13. Secondo me un ristorante che viene chiamato "La Mafia a tavola" ha un solo scopo: attirare l'attenzione della gente a tutti i costi. La ragione per scegliere questo nome può essere, da una parte, l'inconsapevolezza dei proprietari, o la semplice voglia di guadagnare soldi. Supponendo che non sia stato un nome scelto con cattiveria. potremmo pensare che il locale faccia riferimento a "Il Padrino", un film conosciuto da tutti e molto amato, e quindi credere che semplicemente, abbiano sbagliato nome, senza avere riflettuto bene sul significato che ha la parola "mafia". Perché, in realtà, qualsiasi persona che sia stata in Italia o che legga spesso i giornali, saprebbe che la Mafia è un'organizzazione criminale che ha ammazzato un sacco di innocenti. L'altra opzione è che i proprietari, pur conoscendo il vero significato di questo nome, abbiano deciso di chiamarlo così con l'intenzione di arricchisci a tutti i costi, senza tenere in considerazione le persone che si possono sentire offese.

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  14. Credo che tutti voi abbiate ragione...non è difficile immaginare il perché di questo nome così assurdo per un italiano e così divertente per chi la mafia l'ha vista solo al cinema. Si potrebbe anche pensare di scrivere una lettera di protesta, pacifica ovviamente, a nome di tutti quelli che ritengono immorale il nome scelto dai gestori. Sarebbe una bella prova di coesione culturale! Se poi scritta da voi che siete di qui avrebbe ancora più valore! E sarebbe anche un bel modo di fare esercizio con la lingua: scrivere una lettera formale, critica ma non offensiva né troppo aggressiva. Se qualcuno si anima a farlo, sappia che può contare su di me (soprattutto per la supervisione formale)! ;)
    chissà che non si riesca a cambiare qualcosa in questo mondo!

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