Dalle ricerche svolte da alcuni studenti e studentesse del gruppo C1, pare proprio che la cultura basca abbia preso le mosse da quella italiana. Ne dubitate?
Leggete le informazioni riportate circa LA TRIKITRIXA.
La trikitrixa,
strumento musicale identificato come basco oggigiorno, sembra avere
un’origine italiana.
La leggenda vuole
che questa sorta di fisarmonica sia stata introdotta dai lavoratori
italiani, e anche francesi, venuti a costruire le ferrovie basche
attorno all’anno 1890. In ogni modo, le prime testimonianze la
vincolano con i luoghi attraversati dal treno negli inizi dello
sviluppo ferroviario.
Anche
se è maggiormente conosciuto come trikitrixa, questo strumento
musicale è stato chiamato fisarmonikea,
nella provincia di Bizkaia fino a poco
tempo fa.
La
fabbricazione di questo strumento è italiana. Infatti, Zero Sette,
Dino Baffetti e Paolo Soprani sono le marche di trikitrixa più
conosciute: tutte e tre ditte italiane.
La trikitixa, nello
stesso modo che la fisarmonica in Italia, viene suonata nelle feste
popolari. Molto presto, essa è riuscita infatti ad occupare un luogo
d’onore tra gli strumenti utilizzati per il repertorio della musica
popolare. Inoltre, nei Paesi Baschi, la ragione della sua popolarità
risiede nel fatto che, siccome essa è piccola e leggera, era facile
da portare nei paesini più isolati, al contrario delle orchestre e
bande musicali che avevano sede nelle città.
Se volete, potete godervi questo connubio musicale guardando il video.
Nel prossimo post approfondiremo altri aspetti del rapporto tra le due culture. Nel frattempo, aspettiamo numerosi i vostri commenti.
Se volete, potete godervi questo connubio musicale guardando il video.
Nel prossimo post approfondiremo altri aspetti del rapporto tra le due culture. Nel frattempo, aspettiamo numerosi i vostri commenti.
Certo. Sempre avevo ascoltato, ed anche letto, che la trikitixa è arrivata ai Paesi Baschi, portata dai lavoratori italiani del Piamonte e della Valle d’Aosta, che sono venuti alla fine del XIX. secolo a costruire la ferrovia tra Beasain ed Altsasu. Non è per caso che la marca di trikitixa più conosciuta ancora oggi si chiame “Larrinaga - Gerrini”
RispondiEliminaEcco una foto: http://www.tirikitrauki.com/espanol/tienda/segunda-mano/trikitixa/larrinaga-guerrini-profesional-si-b-3-voces
Veramente ci si impara moltissimo da questo blog!! Sopratutto a non prendere le cose per scontato...
RispondiEliminaD'altra parte mi è piaciuto un sacco scoprire questo bellissimo collegamento tra italiani e baschi.
Non vedo l'ora per continuare la lettura di questi articoli interessanti ed scoprire delle nuove connessioni fra noi.
Ancora una volta vi ringrazio molto per la condivisione ed anche Irene per il suo contributo.
Baci baci Judith
Comunque, se non si era capito, la derivazione della cultura basca da quella italiana, non era che una provocazione.E per questo mi aspettavo reazioni di appassionata difesa dell'indipendenza delle espressioni culturali e linguistiche dei Paesi Baschi da quelle italiane.
RispondiEliminaUna iniziativa basca interessante:
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/pages/Trikifollia-Roadmovie/520751651315515