Questo è uno strumento per usare la lingua italiana, ma anche per approfondire qualsiasi argomento di nostro interesse, e commentare inoltre quanto presentato a lezione da chi vi partecipa. Il blog va curato, nel senso che se non lo alimentiamo con le nostre opinioni e informazioni, perde senso. Perciò saranno benvenuti tutti gli interventi di qualsiasi tipo! Nessuno vi interromperà correggendo il vostro italiano, non abbiate paura.
lunedì 24 gennaio 2011
Le "escort" che hanno fatto la storia
Dalla presentazione di Elena abbiamo avuto modo di conoscere il mondo della prostituzione femminile nella storia. Cortigiane, poetesse, messaline d'ogni tempo. Ciascuna con la propria dignità e le proprie esperienze di vita.
Per approfondire l'argomento, ci si può riferire al saggio di Valeria Palumbo "Donne di piacere".La storia delle “donne di piacere”, che in ogni tempo e in ogni regione del mondo hanno usato il loro fascino per ottenere potere, comincia nella più remota antichità. A dimostrazione di ciò si racconta in queste pagine una divertentissima leggenda risalente agli albori di Roma quando l’arma femminile del piacere sconfisse le spade e le lance degli uomini. L’eroina si chiamava Tutula o Philotis e fu la protagonista di una sorta di Ratto della sabine alla rovescia.
domenica 16 gennaio 2011
capri
Susana, una studentessa, ci suggerisce di vedere la serie televisiva CAPRI.
Speriamo sia di vostro gradimento e, nel frattempo, che si possa imparare anche un po' di buon italiano verace.
Mangiare e pensare italiano
Dal libro di Franco La Cecla La pasta e la pizza, edito da il Mulino, cito alcuni passaggi per riflettere sul cibo come elemento identitario di un popolo. "Allora, se la pasta e la pizza appartengono ad una cultura precisa e sono parte di una tecnica del corpo che si apprende nell'infanzia, oggi, con la massificazione e la macdonaldizzazione, esse,(la pasta e la pizza) come fatto culturale, non sono in realtà in estinzione?"
E ancora ""L'identità culturale, etnica o nazionale è un gioco interessante o pericoloso che i gruppi umani mettono in atto per compattarsi, andare avanti ed essere riconoscibili a se stessi e agli altri. È uno strumento formidabile (...) ma guai a credere che sia un valore al di sopra delle capacità delle persone e dei gruppi umani di adattarsi, trasformarsi, mescolarsi e creolizzarsi".
Credete anche voi che siamo quello che mangiamo, e mangiamo quello che siamo?
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