giovedì 24 maggio 2012

La Tammorriata

La tammorriata o ball ‘ncopp o tambur (ballo sul tamburo) è una delle danze popolari più diffuse e conosciute del Sud Italia. Si sviluppa soprattutto in Campania, e presenta numerose varianti e particolarità. La più nota, probabilmente, è quella conosciuta come Nocerino-sarnese, che si balla nella zona che circonda Nocera, cittadina italiana in provincia di Salerno, situata in prossimità del fiume Sarno.



La tammorriata ha origini antiche, probabilmente relazionate con la tradizione coreutica legata al culto di Dioniso, con elementi fortemente simbolici e propiziatori di fertilità. Questo ballo infatti nasce in contesti contadini, e i suoi movimenti in origine richiamano alcuni movimenti caratteristici del mondo agricolo.

La tammorriata si balla in contesti festivi e celebrativi, soprattutto nelle feste religiose dedicate al culto della Madonna (specialmente nel periodo pasquale e nel mese di maggio), feste in cui si costituiscono nelle piazze e nelle strade del paese dei cerchi di persone in cui tutti possono partecipare, prendendo di volta in volta, e nel rispetto degli altri, il ruolo di cantori, suonatori e ballatori (o ballerini). Mentre i suonatori battono sulla tammorra (tamburo in dialetto campano), o suonano gli altri strumenti caratteristici come il Putitpù, il Triccheballacche o lo Scetavajasse, e i cantori intonano la melodia della canzone che vogliono cantare, dal cerchio si staccano due o tre coppie di ballatori, e cominciano a ballare al centro del cerchio mentre gli altri li osservano e li incitano. Le tammorriate possono durare anche molto tempo, per cui è fondamentale il “ricambio” dei ballerini, cosa che avviene soprattutto attraverso la “rubata”: attraverso lo sguardo, un ballerino del cerchio richiama l’attenzione di un membro della coppia danzante, chiedendogli il permesso di inserirsi al posto del suo compagno di ballo; se questo ricambia lo sguardo, nella successiva votata, ossia il momento culminante della strofa che corrisponde allo girare dei ballatori l’uno attorno all’altro, il nuovo ballatore si inserirà nella coppia estromettendo uno dei due e prendendone il posto.

I movimenti e passi della tammorriata non sono difficili da imparare, ma costituiscono un linguaggio coreutico che poche persone ormai conoscono.

La forza, l’entusiasmo, l’allegria della tammorriata continuano ad attrarre folle di appassionati, vecchi, giovani, ricchi, poveri, bambini e pazzi: questo ballo non ha età, non ha capi, è un incontro orizzontale in cui tutti possono partecipare.

Non perdetevi il laboratorio di Tammorriata che terrà la nostra cara lettrice Irene Gonzalez Reyero, napoletana verace e appassionata di danze popolari.
Nel seminario si spiegheranno brevemente le origini della tammorriata e i tratti costitutivi fondamentali, per poi passare alla dimostrazione pratica del ballo: movenze fondamentali e struttura musicale.
L'appuntamento è per MARTEDÌ 29 MAGGIO ORE 18:30 presso la SALA ADIACENTE ALLA CAFFETTERIA della EOI di BILBAO.

lunedì 14 maggio 2012

Michelangelo Pistoletto


Nell'ambito dell'arte povera, Pistoletto rappresenta l'avanguardia. Sempre alla ricerca di una ri-definizione dell'arte. Partendo dalla necessità di restituire un'immagine oggettiva del reale attraverso lo specchio in cui anche i visitatori  sono parte intergrante dell'opera, l'artista cerca legami col mondo circostante. L'autoritratto diventa così l'autoritratto comune del mondo che lo specchio riflette in modo omogeneo, e può pertanto assurgere a emblema della verità. Ma perché lo specchio esista, ci vuole qualcuno davanti, un occhio che lo guardi. Si potrebbe pertanto definire lo specchio come punto zero della conoscenza e dallo specchio stesso diviso in due parti poste una vicina all'altra con un'angolatura specifica, si hanno i due progenitori di tutti gli altri specchi che si riflettono negli specchi primari all'infinito, come un corpo sociale quindi, e non solo individuale. Si tratta di un principio importante per una società che ha sempre usato il concetto di moltiplicazione secondo un criterio di accumulazione. Ma se, come prova Pistoletto con le sue opere specchianti, la moltiplicazione non è che una conseguenza della divisione, si può tradurre tale concetto in con-divisione e sostituire così il concetto di esclusione.
Da qui nascono poi altri progetti dell'artista biellese, quali la cittadellarte,  o quello degli oggetti in meno, che vale la pena approfondire, cosí come l'idea del terzo paradiso a partire dal simbolo di infinito.
Al paradiso ancestrale in cui l'essere umano era integrato nella Natura, e a quello artificiale in cui oggi siamo totalmente immersi, se ne aggiunge un terzo che potrebbe essere il ventre procreativo della nuova società, per generare la gente nuova, cosciente di dover superare il momento tragico a cui ci stiamo avvicinando. L'arte diventa quindi elemento di trasformazione sociale e di coesistenza delle differenze. Come l'arte può entrare nel mondo reale, ce lo racconta il proprio Michelangelo Pistoletto in un'intervista.
Credete anche voi che l'arte svolga una funzione sociale? Quale o quali?
Speriamo di potervi presto offrire la possibilità di accedere direttamente o via internet alla registrazione video completa della conferenza di questo artista al Guggenheim di Bilbao la scorsa settimana. Era davvero un peccato perderla!

lunedì 7 maggio 2012

udite udite!


Questa settimana, dal 7 al 13 maggio si potranno ascoltare di nuovo le registrazioni fatte dagli studenti della EOI di Bilbao, su radio Tas-Tas 97.00 FM, nel programma per bambini Axa-mixa, dalle 8:00 alle 8:30, e dalle 10:00 alle 10:30 il fine settimana.
Protagonista la filastrocca di Gianni Rodari. Non perdetevelo!!!

sabato 5 maggio 2012

abusi e soprusi


Non è una novità che i tagli ai posti di lavoro continuino a colpire molte persone e che il grado di disperazione della gente comune sia sempre più elevato. Basti vedere l'elevato numero di suicidi degli ultimi tempi. Ma come è possibile che nemmeno i sindacati siano in grado di attuare la benché minima opposizione a tale politica di abusi e soprusi? Ne troviamo un'analisi interessante sul quotidiano Il manifesto, dove potrete postare i vostri commenti e leggere quelli di altri lettori e lettrici. Ma non dimenticate di farci avere la vostra opinione.