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giovedì 20 dicembre 2012
Le origini del LOTTO
Credevate che il gioco del lotto fosse di origine spagnola?
Sentite cosa ha scoperto l'insegnante María Bayarri a proposito della lotteria attraverso testi letterari e non solo.
Dal momento in cui mancano soltanto due giorni per la lotteria del 22 dicembre, il nostro blog vi racconta qualche curiosità sulla storia della Lotteria. Siete curiosi di sapere da dove e quando è arrivata? Se è così, ecco l’origine di questo popolare Gioco d’azzardo o “gioco della ventura come veniva chiamato a Napoli nel 1583 e a Venezia nel 1590 secondo alcune testimoninanze che sono rimaste scritte in archivio e l’informazione che ci offre il DELI (Dizionario Etimologico della Lingua Italiana): sulla lotto e la lotteria.
(lotto” s.m “gioco d’azzardo che consiste nell’estrarre cinque dei novanta numeri posti in una urna e nell’assegnare un premio in denaro a chi ne indovana uno o più” Ccsì viene definito da Benedetto Varchi nel 1565 Varchi fu accademico della Crusca, l’accademia della Lingua Italiana.Lui ci partecipò molto attivamente nelle discussioni linguistiche dalle quali nacque il Vocabolario della Lingua Italiana quattrocent’anni fa, proprio nel 1612 (http: www.accademiadellacrusca)
Se continuamo a guardare l’etimologia di Lotteria, sul DELI ci troviamo: s.f. “Gioco d’azzardo che consiste nel sorteggio di pochi premi vistosi e altri piccoli premi tra un numero grandisssimo di polizze numerate”(OUDIN 1640)
Parecchie curiosità su tutta la storia della Lotteria nella Penisola Iberica e in Italia ce le spiega Julio Caro Baroja nel suo bel saggio Fragmentos Italianos pubblicato negli anni 90.
Noi vi racconteremo soltanto un po’ come è stata esportata da Napoli a Madrid nel Settecento ai tempi di Carlo III. In quei tempi andava di moda giocare ad ogni tipo di gioco d’azzardo, soprattutto fra la nobiltà. Il gioco era sfrenato e continuo motivo di divertimento alla corte spagnola fra i circoli sociali.Ma pure in Italia era così. Soltanto ci basta ricordare le opere di Carlo Goldoni e specialmente la sua Trilogia della Villeggiatura, opera teatrale in cui vengono criticati i costumi della società veneziana e fra questi i giochi d’azzardo quali simboli dello svago di quella società veneta.
Goldoni ne faceva una critica proprio negli stessi anni in cui la lotteria napoletana diventò una moda presso la corte di Madrid. Era il 1764; ma anche in quegli anni il monarca tirò fuori delle leggi per cambiare il modello e le leggi vigenti sui giochi d’azzardo.
Un secolo prima dell’arrivo della “lotteria napoletana” alla Peninsola Iberica, in Puglia, a Bari l’arcivescovo Ruffo aveva rimproverato tutti i cristiani che vi avrebbero giocato.
Ma se facciamo un piccolo percorso letterario dal Trecento con Giovanni Boccaccio (1313-1375) fino all’Ottocento con Matilde Serao (1856-1927), ci troveremo anche tante curiosità e testimonianze culturali sulla fortuna e il gioco.
Associata all’idea di “cuccagna” e “jauja" e vita spensierata è ispirata la III novella, Giornata VIII del Decamerone di Boccaccio. Lì, ci troviamo Berlizone nel paese di Bengodì, nome immaginario inventato da Boccaccio e che corrisponderebbe al paese di cuccagna o jauja come viene chiamato nei romances populares in castigliano.
E in questo paese dei Bengodì,Boccaccio ci parla dei Baschi definendoli come mangioni.(http://www.softwareparadiso.it/studioletteratura/Decamerone/novella 08-03.htm).
Nel 1837 Donizetti nella sua opera L’elisir d’amore riprende l’argomento sul “paese dei baschi” per ambientarvi un’azione fantastica.Quindi, Jauja, Berlizone e Cuccagna continueranno a suggerirci l’idea di vita spensierata.”
Nel 1890 Matilde Serao pubblicherà un suo romanzo intitolato Il paese di Cuccagna.Ambientato a Napoli, lì vi troviamo personaggi come i serragliuoli che sarebbero come “los niños de la Benifecencia”(oggi San Idelfonso), cioè, quelli che una volta cantavano i numeri della lotteria il giorno del sorteggio.
Serao s’ispirerà ai numeri della cabala e farà riferimenti ai testi ermetici come il testo di Rutilio Benincasa 1555-1622 autore di Almanacco Perpetuo (1587) per ambientare la sua opera verista ed i suoi personaggi a Napoli.
La lotteria e la lotto secondo il modello italiano continuava a crescere nell’Ottocento fuori della Campania pure. Dopo l’Unificazione Italiana a Roma c’erano 65 posti vendita lotteria, e a Napoli il doppio 146.
Il numero più popolare era l’80, il 77 il numero del diavolo e il 75 il numero di Pulcinella, il personaggio della Commedia dell’Arte. Sempre a Napoli, vi possiamo trovare una piccola figura di terraccotta che rappresenta un personaggio vestito alla moda del Settecento e con i numeri della lotteria attaccati sul vestito.L’avete mai visto o forse comperato per avere fortuna il giorno del sorteggio?
Quindi, se ce l’avete, benissimo e se non ce l’avete per diventare “ricchi” vi auguriamo che “la luna vi porti fortuna” come diceva Achile Campanile, e vi invitiamo a guardare su youtube il film di Eduardo de Filippo ambientato a Napoli Natale in Casa Cupiello.
Buon Natale e Felice 2013!!
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Due urne. All'interno della più grande un sacco di numeri, all'interno della più piccola i premi, purtroppo meno premi di quanti vorremmo. Ogni numero estratto e poi cantato da una coppia di bimbi, va legato a un premio. Dopo l'estrazione dei premi ognuno dice la sua: “Sempre vincono gli stessi”, “Un altro anno?... Non spendo più soldi, certo non gioco mai più”, “Chi se ne frega dei premi? Finché ci sarà salute!” e chi più ne ha più ne meta. Da chissà che anno, domani, cioè il 22 di dicembre è il giorno della salute, benedetta salute!!! Senza essa non si può lavorare, non ci si può divertire, talvolta manco si può respirare, cioè vivere. Certo, domani è il giorno della salute, ciononostante tutti gli anni prima che si realizzino le estrazioni dei numeri, io guardo l'orizzonte, poi chiudo gli occhi e comincio a sognare: “Se vincessi un terno al lotto, cosa farei? Comprerei un appartamento di fronte al mare, farei un viaggio, darei una parte del premio a un'ONG... eppure quello che davvero vorrei fare è continuare ad avere voglia di vivere e continuare ad essere io stessa, ed è proprio in quel momento quando mi rendo conto della poca importanza di avere un sacco di soldi. I quattrini non possono comprare le migliori cose della vita, tra l'altro la salute. I miei più cari auguri a tutti! Buon Giorno della Salute e Buon Natale!!!
RispondiEliminaQuesto viaggio è veremente appassionante...attraverso la storia della lotto!!! millegrazie per condividere e Buona Fortuna!!!
RispondiEliminaBaci Judith