giovedì 25 aprile 2013

SBAGLIANDO S'IMPARA



Lorgoglio non serve (ma l'apostrofo sì)
 Gli errori che facciamo nella cosiddetta interlingua, vale a dire nella lingua che stiamo imparando, che si sta formando dentro di noi, sono un preziosissimo strumento da cui partire per migliorare le nostro conoscenze linguistiche, un "aspetto fondamentale nella crescita del linguaggio", come esplicitato in questo studio.


GLI ERRORI SONO NECESSARI, UTILI COME IL PANE, E SPESSO ANCHE BELLI diceva Rodari. Ricordate la sua Grammatica della fantasia?

E voi come considerate gli errori, li sentite esclusivamente come un elemento di frustrazione che vi impedisce di esprimervi per paura di sbagliare? O piuttosto ne sentite l'importanza per poter prendere coscienza, proprio nell'uso della lingua, di quanto interferiscono nella comunicazione?
Inoltre, come pensate che si potrebbero superare certe difficoltà che si ripetono?
Raccontate senza troppi pudori (e in anonimato se preferite), quali sono per voi gli errori più frequenti o più difficili da modificare e come li affrontate.

16 commenti:

  1. Gli errori non importano, l'importante e la comunicazione. Sarebbe meglio se non li facessimo, ma quanto e bello vedere una fotografia con un messaggio cosi originale, la gente mi sorprende sempre di piu. Una persona scrive su un muro e un'altra risponde. Non dite che non e bello!! Sicuramente l'operaio che deva pulire il muro non sara cosi contento!! Forse lui potrebbe scrivere: a volte serve di piu un buon detersibo!! Cosi un altro potrebbe dirgli che ha fatto degli errori: detersivo si scrive con v, qe vello sono i herrorri!!

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  2. Anche se il bloccarsi viene dalla paura di sbagliare, ritengo che gli errori siano "Il Tesoro" dell'apprendimento. Ad esempio il metodo scientifico ci dice: test- prova - errore...la scoperta e i progressi sono nati fuori della cosidetta "zona di comfort".
    Infatti, nel nuovo e sconosciuto è dove impariamo che gli errori indicano alla fine la strada giusta.
    Di solito tutti facciamo gli stessi errori nel imparare una lingua, quindi il condividerli ci arricchisce ed può essere utilizzato come un mezzo per incoraggiare tra noi durante l'apprendimento!
    Sono d'accordo con Celonio: velisimi herrorri...
    Vacci Vacci Judith

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  3. Sono d'accordo, gli errori aiutano moltissimo nell'aprendimento di qualsiasi lingua, perché d'un lato fanno il proceso molto più divertente, estimolante e, persino, efficace. Il fatto d'arrabbiarci noi stessi quando sbagliamo, sia per l'uso d'una parola inadeguate che d'una struttura, ecc., ci spinge ad accettare la sfida d'indovinare, richercare, di sapere di più, insomma ad non arrendersi mai! Quindi ulteriormente incontreremmo non soltanto la risposta giusta, ma avremmo anche imparato quale sia quello corretto, e, molte volte, lo ricordaremmo per sempre.

    Se invece di pensare che una lingua sia innanzitutto un insieme di vocaboli da memorizzare, sia soprattutto un mezzo per comunicare ad ogni costo, sono sicura che questo ci aiuterà a usare nuove strategie di comunicazione e di comprensione.Purtroppo, bisogna cambiare il propio atteggiamento, sapere correre rischi e non avere paura di commettere errori. Quindi si tratta di saper apprendere, o meglio ancora d'una eccellente estrategia d'apprendimento, di autonomia dello studente.

    Vorrei lanciare uno slogan che ho inventato: "Sbagliare è bello per nutrire il cervello"

    Susana González-B2

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    1. Cara mi piace molto il tuo slogan !!! sempre sei così positiva!! muuuaccc

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  4. Grazie Judith, anche a me piace molto il tuo commento, sono convinta che sia proprio il modo migliore di affrontare i problemi con la lingua.
    Baci con effetti sonori, ah, ah!
    Susana

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  5. Si potreve escribere un tessto solo facendo delli herrori hortografichi, sono sikuro que si capireve vene, naturalmente solo se uno sa ke li sta fachendo, altrimenti yi haltri posssono pensarre ke o il pane nel luogho del cervelllo, e llo non boyo che yi haltri pensino ke sono semo. O forse e lla troppppo tardi?

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  6. Magnifico!!! Davvero fantasiosi i vostri post. Sono assolutamente d'accordo con il fatto che anche un testo pieno zeppo di errori non compromette più di tanto la comunicazione. Il bello dell'imparare una lingua sta comunque, a mio avviso, nel poterla perfezionare, per esprimersi con sempre maggior precisione.
    Sposo lo slogan "SBAGLIARE È BELLO PER NUTRIRE IL CERVELLO"

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  7. E' vero che siamo fantasiosi ma come diceva Rodari: 'Sbagliando s'inventa', creando momenti in cui e' possibile giocare con gli errori (lli herrori) e inventare qualcosa di nuovo. Diceva anche che se invece di scrivere cannone si scrivesse canone, cosa succederebbe? Niente, perche se c'e una guerra il canone non spara, cosi tutti contenti. Sono d'accordo con te antonella nel fatto che imparare una lingua sia un percorso in cui si devono sempre perfezionare gli errori, ma dobbiamo prima farli no? Se non li faccessimo, i professori non potreste correggerli e noi saremmo i nuovi ministri. Ci sara qualche ministro che faccia degli errori ortografici? Io sono convinto ma questa e' un'altra storia

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  8. Fin da piccoli ci hanno detto che sbagliando si impara, io invece penso che si impari attraverso i successi.
    Leire

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  9. Sono d'accordo che anche le cose ben riuscite debbano spingerci a migliorare ma, purtroppo o per fortuna, di errori nel corso della vita se ne fanno. E magari, anziché lamentarcene, possiamo prenderli con una certa leggerezza e immaginazione.

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  10. Ma non parlavamo degli errori ortografici? Ovviamente tutti sbagliamo nel corso della nostra vita, e abbiamo anche successi e impariamo tanto degli errori come dei successi ma non possiamo programmare quando avremo uno o l'altro. E' quello il bello della. vita. Sarebbe magnifico avere sempre successi, ma purtroppo o per fortuna non siamo macchine.

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  11. Imparare una lingua è sempre un´avventura. A volte penso che sia come la vita stessa. Si comincia con illusione, con gioia, con speranza...ma lungo il tragitto si trovano ostacoli, si sbaglia, si fanno errori ma ci si deve alzare, guardando sempre avanti, stando attenti e ascoltando per imparare dagli altri, senza arrendersi mai. Così si impara, cadere ci aiuta a essere forti, si impara sempre dagli errori, e sempre ottimisti!!!

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  12. Io concepisco gli errori come parte del processo d’impare una lingua o qualsiasi altra materia, quindi non mi sembra che siano qualcosa dalla quale vergognarsi. Anzi, l’importante é essere consapevoli del nostro sbaglio, capire la soluzione e trattare di interiorizzarla per riuscire a farlo bene la prossima volta. Comunque, che io la pensi così non vuol dire che non mi arrabbi quando mi rendo conto che ho ripetuto lo stesso errore due o più volte. Meno male che ce l’ho la pazienza di Giobbe e non la prendo come una sconfita ma come una sfida.

    Per quanto riguarda ai miei errori con l’italiano, direi che quegli provocati dall’interferenza con lo spagnolo sono secondo me, i più difficili da affrontare. Dopo ovviamente non ci si può dimenticare l’eterno problema con le consonante doppie , la concordanza oppure la pronuncia. Ma come dicono che non si finisce mai d’imparare non mi innervosisco, vivo nella speranza che un giorno ce la faró.

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  13. Certo, è proprio così per me, un'avventura. Il fatto di sbagliare può essere divertente. Vi racconterò un piccolo aneddoto:

    Qualche giorni fa stavamo in classe facendo un testo sulle attività in montagna quando abbiamo sbagliato con parecchie parole che ci hanno fatto morire da ridere; finalmente, insomma, un italiano potrebbe aver capito che: “ per andare in montagna bisogna prima alienarsi (cioè, diventare un-a “extra-terreste”), invece di allenarsi; portare/avere un capello, invece d'un cappello; e anche una “borracha”, (cioè, una persona ubriaca), invece di una borraccia). A parte il proprio fatto d'imparare, perché non approfittarne per “sviluppare”, ancora di più, il nostro senso dell'umorismo? Forse mentre ridiamo di noi stessi?

    Susana González
    B2

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    1. Cara Susana mi piace moltissimo il tuo senso dell'umorismo, non lo perdere mai!!
      Certo quel giorno ci siamo divertiti un sacco e ti ringraziamo per aver preso la briga di condividere questo gioco di parole. Ritengo che sia sempre ottimo per la salute ridere di se stessi...
      Baci baci
      Judith

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  14. Certo, Judith, grazie. Anch'io sono convinta. Senza alcun dubbio, è ottimo per la salute ridere di noi stessi, ah ah ah... Pecatto che il "corsivo" sia proprio scomparso per capire meglio! Aoh! Ho detto "corsivo"? Si, ma nella acezione: "scrittura o carattere corsivo" (cioè "italico", "font inquinato" di "Word" del sistema "Windows") non in quell'altra acezione, che qui sarebbe errata, cioé: "articcolo giornalistico satirico".

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